Trecento anni di... Chianti Classico!

I quasi 72000 ettari del Gallo Nero, tra Firenze e Siena, sono probabilmente i più famosi della vitivinicoltura italiana. “Chianti” è, del resto, uno dei toponimi italiani più conosciuti al mondo, al punto da costituire di per sé un vero e proprio marchio d'eccellenza. Castellina, Radda, Gaiole sono i centri nevralgici di questo territorio dai paesaggi e dalle rese incredibilmente eccezionali: colline dolci, immacolate, continue, costellate di castelli e vigneti tanto fitti quanto mitici. Terreni diversi, climi molto variabili: è questa la miscela che rende il Chianti Classico un vino che non si scopre mai completamente. Che ha, come tutti i grandi classici, un'anima molteplice e una parola infinita.

Scisti, argille, arenarie, calcari sono solo alcuni degli ingredienti dell'eccellenza. Un'eccellenza di cui l'Italia ha recentemente celebrato i tre secoli di tutela, perché, prima “denominazione” al mondo, il Chianti Classico fu delimitato già nel Granducato di Toscana, quando nel 1716 Cosimo III de' Medici ne identificò la produzione vitivinicola distinguendola da Pomino, Carmignano e Val d'Arno di Sopra.

È solo l'inizio della meravigliosa storia del Chianti moderno. Tradizionalmente prodotto dall'uvaggio di uve rosse (naturalmente, il re Sangiovese) e bianche (su tutte il Trebbiano), oggi il Chianti Classico, abbandonati i tradizionali fiaschi dei nonni, è un rosso 100% in cui il Sangiovese dialoga spesso con percentuali minori di vitigni autoctoni, come il Colorino e il Canaiolo, o internazionali. Miscele che nulla hanno da invidiare agli altri grandi rossi toscani, perché al loro nerbo acido, tipico del vitigno, uniscono affinamenti pluriennali in legno, non molto distanti da quelli tipici di Montalcino e Montepulciano.

Vino tra i più antichi d'Italia, il Chianti Classico è insomma anche un vino di grande modernità, per la sua molteplicità e la sua versatilità. Caratteristiche e armoniche che le nostre selezioni puntano a offrirvi nel ventaglio più ricco possibile!