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Piemonte nord: alle origini del Nebbiolo

Piemonte nord: alle origini del Nebbiolo
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Non tutti sanno che il Nebbiolo più famoso al mondo, cioè quello delle Langhe, è in realtà arrivato in zona in tempi relativamente recenti, poiché il vitigno è originario del Piemonte settentrionale. Qui, infatti, il Nebbiolo beneficia da sempre di suoli collinari ricchi di ferro, talvolta argillosi e ricchi di porfidi e rocce, oltre che ottimamente esposti.

In queste terre, collocate tra il Vercellese e il Novarese, il Nebbiolo esiste tuttora e assume una personalità tutta particolare, di potenza e longevità uniche. Un Nebbiolo di austerità e verticalità incredibili, che richiede lunghi affinamenti per essere addomesticato e regalare calici meravigliosi per decenni. Non a caso, tradizionalmente, qui il Nebbiolo si tagliava con piccole percentuali di Barbera, Vespolina e Croatina, vitigni storici del territorio che conferivano al fratello maggiore rotondità e cordialità.

Ancora oggi i disciplinari di produzione delle grandi denominazioni del Nord Piemonte prevedono l'inserimento di questi vitigni all'uvaggio con il prevalente Nebbiolo: una pratica secolare, apprezzata sin dai tempi di Carlo V, che dona a questi vini una ricchezza straordinaria. Denominazioni che, ormai, fanno parlare di sé come il grande Nebbiolo del futuro, su cui stanno investendo aziende vocate all'innovazione nel recupero della tradizione enologica territoriale. Da Boca a Bramaterra, da Lessona a Ghemme fino all'immenso Gattinara: denominazioni di cui si sentirà sempre più spesso tessere le lodi.

Scheda tecnica

TipoConfezione
AllergeniContiene solfiti

Il vino

Non tutti sanno che il Nebbiolo più famoso al mondo, cioè quello delle Langhe, è in realtà arrivato in zona in tempi relativamente recenti, poiché il vitigno è originario del Piemonte settentrionale. Qui, infatti, il Nebbiolo beneficia da sempre di suoli collinari ricchi di ferro, talvolta argillosi e ricchi di porfidi e rocce, oltre che ottimamente esposti.

In queste terre, collocate tra il Vercellese e il Novarese, il Nebbiolo esiste tuttora e assume una personalità tutta particolare, di potenza e longevità uniche. Un Nebbiolo di austerità e verticalità incredibili, che richiede lunghi affinamenti per essere addomesticato e regalare calici meravigliosi per decenni. Non a caso, tradizionalmente, qui il Nebbiolo si tagliava con piccole percentuali di Barbera, Vespolina e Croatina, vitigni storici del territorio che conferivano al fratello maggiore rotondità e cordialità.

Ancora oggi i disciplinari di produzione delle grandi denominazioni del Nord Piemonte prevedono l'inserimento di questi vitigni all'uvaggio con il prevalente Nebbiolo: una pratica secolare, apprezzata sin dai tempi di Carlo V, che dona a questi vini una ricchezza straordinaria. Denominazioni che, ormai, fanno parlare di sé come il grande Nebbiolo del futuro, su cui stanno investendo aziende vocate all'innovazione nel recupero della tradizione enologica territoriale. Da Boca a Bramaterra, da Lessona a Ghemme fino all'immenso Gattinara: denominazioni di cui si sentirà sempre più spesso tessere le lodi.

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