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Selezione Club Vinissimus febbraio 2022

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Monastrell, la dama del Levante

Il nome dell'uva monastrell, detta anche garrut, mourvèdre o mataró, pare tragga origine dalla parola "monastero", forse perché divenuta un grande vino per la prima volta in un monastero. Un'altra storia vuole, invece, che uno dei suoi nomi sia legato alla cittadina di Sagunto, in provincia di Valencia, il cui antico nome pare fosse Muviedro (o Morviedre in valenciano). Infine, l'altro nome con il quale quest'uva è conosciuta (mataró) parrebbe fissarne le origini nella località omonima della Catalogna. Comunque la si voglia chiamare, questa splendida varietà viene riconosciuta quale figlia di Spagna. La maggior parte dei grandi vini a cui dà vita proviene dalla parte orientale del paese, in particolare dalle denominazioni che si trovano a Murcia, La Mancia e Valencia.

Le viti di monastrell sono vigorose e danno grappoli a forma conica dagli acini scuri e tondi, con una spessa buccia di colore blu-nero. Sono uve dolci, dalla polpa morbida e succosa; i tralci sono lunghi e fieri. Grazie al germogliamento tardivo, non subisce le temute gelate primaverili. Anche la maturazione avviene tardi, in qualche caso addirittura nel mese di ottobre. Le escursioni termiche di fine settembre consentono così agli acini di acquistare complessità e finezza. La monastrell è capace di resistere a temperature elevate, ma per sentirsi completamente a suo agio ha bisogno delle effusioni della brezza marina. Come dicono scherzosamente i viticoltori, quest'uva vuole starsene col sole in faccia e i piedi nell'acqua. Ecco perché cresce bene sui suoli argillosi, nelle regioni di clima mediterraneo.

Regala vini strutturati, complessi e di grande intensità cromatica, capaci di invecchiare con eleganza. Ha bisogno di terreni poveri, di piogge misurate e ben distribuite, per dare acini piccoli ma generosi. Il suo bouquet olfattivo seduce con note di frutta scura, in particolare more e ribes, che lasciano spazio a sentori di cacao, ciliegie, spezie e fieno. Quando l'uva raccolta è molto matura, si indovinano anche sfumature di olive nere e fichi. Effluvi salini e sbuffi balsamici adornano un sorso morbido dalla bella presenza tannica, che si svela in tutta la sua pienezza e complessità dopo un'opportuna ossigenazione. Una bottiglia che dimostra perché l'uva monastrell sia nota come "la dama del Levante".

Scheda tecnica

TipoConfezione
AllergeniContiene solfiti

Il vino

Monastrell, la dama del Levante

Il nome dell'uva monastrell, detta anche garrut, mourvèdre o mataró, pare tragga origine dalla parola "monastero", forse perché divenuta un grande vino per la prima volta in un monastero. Un'altra storia vuole, invece, che uno dei suoi nomi sia legato alla cittadina di Sagunto, in provincia di Valencia, il cui antico nome pare fosse Muviedro (o Morviedre in valenciano). Infine, l'altro nome con il quale quest'uva è conosciuta (mataró) parrebbe fissarne le origini nella località omonima della Catalogna. Comunque la si voglia chiamare, questa splendida varietà viene riconosciuta quale figlia di Spagna. La maggior parte dei grandi vini a cui dà vita proviene dalla parte orientale del paese, in particolare dalle denominazioni che si trovano a Murcia, La Mancia e Valencia.

Le viti di monastrell sono vigorose e danno grappoli a forma conica dagli acini scuri e tondi, con una spessa buccia di colore blu-nero. Sono uve dolci, dalla polpa morbida e succosa; i tralci sono lunghi e fieri. Grazie al germogliamento tardivo, non subisce le temute gelate primaverili. Anche la maturazione avviene tardi, in qualche caso addirittura nel mese di ottobre. Le escursioni termiche di fine settembre consentono così agli acini di acquistare complessità e finezza. La monastrell è capace di resistere a temperature elevate, ma per sentirsi completamente a suo agio ha bisogno delle effusioni della brezza marina. Come dicono scherzosamente i viticoltori, quest'uva vuole starsene col sole in faccia e i piedi nell'acqua. Ecco perché cresce bene sui suoli argillosi, nelle regioni di clima mediterraneo.

Regala vini strutturati, complessi e di grande intensità cromatica, capaci di invecchiare con eleganza. Ha bisogno di terreni poveri, di piogge misurate e ben distribuite, per dare acini piccoli ma generosi. Il suo bouquet olfattivo seduce con note di frutta scura, in particolare more e ribes, che lasciano spazio a sentori di cacao, ciliegie, spezie e fieno. Quando l'uva raccolta è molto matura, si indovinano anche sfumature di olive nere e fichi. Effluvi salini e sbuffi balsamici adornano un sorso morbido dalla bella presenza tannica, che si svela in tutta la sua pienezza e complessità dopo un'opportuna ossigenazione. Una bottiglia che dimostra perché l'uva monastrell sia nota come "la dama del Levante".

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