

In quella Brianza che, dopo la devastazione fillosserica, aveva abbandonato la viticoltura preferendole la gelsicoltura o, più spesso, l'industrializzazione, esiste adesso una realtà come La Costa, che ha ridato vita a una tradizione lombarda apparentemente perduta. Tra antichi terrazzamenti e nuovi vigneti, la famiglia Crippa ha avuto il merito di dare nuovo lustro a questi magnifici suoli ottimamente esposti e benedetti dalle brezze lariane.
Il progetto, che data ormai vent'anni, è collocato all'interno del Parco Regionale di Montevecchia, una terra che, per i lombardi dell'Ottocento, significava vino di qualità. I paesaggi sono di grande pregio naturalistico, i vigneti terrazzati (sono questi i "ronchi" della Valle del Curone) e con forti pendenze, le escursioni termiche importanti, capaci di donare ai vini eleganza, freschezza e sapidità. Complici anche, ovviamente, i suoli calcarei, ricchi di minerali e di scheletro.
Mai estinti i pochi vitigni autoctoni, l'Azienda punta meritoriamente sugli internazionali più vocati. Riesling e Syrah sugli scudi, rispettivamente con un ricco e maturo Solesta e un setoso e bellissimo Serìz. E poi anche Pinot Nero e Merlot. Lo stile? Finezza e dettaglio, garbo e fragranza.
- Anno di fondazione1992
- Vigneto proprio:12
- Produzione annuale di bottiglie30000
- Via Galbusera Nera, 23888
- 039/5312218
- info@la-costa.it
- http://www.la-costa.it/