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Italia
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CARRELLO
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Vino di Moscato di Scanzo DOCG

Autentica perla della Bergamasca vitivinicola, il Moscato di Scanzo è un Moscato rosso prodotto in un areale estremamente ristretto. Il colle di Scanzo, infatti, si erge, solo, di fronte alla piana bergamasca, vantando non soltanto terreni eccezionali di composizione marnosa e calcarea, ma soprattutto esposizioni incredibili, con pendenze che superano sistematicamente il 50% e un clima che, in alcuni cru, può persino definirsi mediterraneo.

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Moscato di Scanzo DOCG

Autentica perla della Bergamasca vitivinicola, il Moscato di Scanzo è un Moscato rosso prodotto in un areale estremamente ristretto. Il colle di Scanzo, infatti, si erge, solo, di fronte alla piana bergamasca, vantando non soltanto terreni eccezionali di composizione marnosa e calcarea, ma soprattutto esposizioni incredibili, con pendenze che superano sistematicamente il 50% e un clima che, in alcuni cru, può persino definirsi mediterraneo.

I soli 31 ettari di vigneto vocato a questo prodotto regalano dunque uve perfettamente mature, pienamente aromatiche e di buona struttura, che vengono ulteriormente concentrate durante l'appassimento, che avviene in locali idonei per almeno 21 giorni, ma che i produttori migliori, autori di maniacali selezioni dei cloni e delle uve, prolungano sino ai due mesi.

Pur conservando la suadente delicatezza del vitigno, il Moscato di Scanzo, rubino violaceo in gioventù, si presta ad affinamenti anche lunghissimi: minimo due anni in cantina, e poi svariati decenni in bottiglia, durante i quali assume sfumature granate e aranciate. Al naso, la rosa passa, la confettura di ciliegia e mora, le erbe aromatiche e le spezie dolci si accompagnano ai sentori più complessi di sottobosco, chiodo di garofano, liquirizia.

Dolce, morbido, avvolgente, ma al tempo stesso fresco e soprattutto sapido, ha un tannino setoso e carezzevole, e rivela immediatamente una persistenza di sicuro fascino, che è insieme fruttata, minerale e leggermente amarognola. Un bouquet degno dell'illustre storia di questo nettare, noto, tra Medioevo e Rinascimento, già alle corti dei Visconti e degli Sforza.

Cantine emblematiche