Monica di Sardegna

Vitigno salvato, nel Medioevo, dai monaci camaldolesi (da qui il nome, di chiara matrice ecclesiastica), il Monica è prodotto nell'intero territorio regionale, e pertanto può assumere vesti diverse a seconda dei numerosissimi microclimi sardi. Di un bel rubino intenso alla vista, all'olfatto sprigiona sensazioni fruttate e particolarmente speziate, permanendo talvolta note di giovane vinosità.
Di media longevità, è tradizionalmente impiegato in uvaggio grazie alla sua morbidezza, ma ormai la sua personalità particolare e caratteristica lo ha consacrato come vitigno in purezza, capace di sopportare, specie nella tipologia Superiore, qualche mese di affinamento, e di conseguenza abbinamenti con formaggi e stufati tipici del territorio.