Vino di Oltrepò Pavese DOC
L'Oltrepò Pavese è stata la vera e propria cantina storica del Nord Italia. Questa splendida regione a sud del Po, tra dolci colline argillose e calcaree di origine marina, si è sempre distinta per la grande capacità produttiva, tanto da inclinare, per lunghi e infausti decenni, più alla quantità che alla qualità, affidandosi a cantine sociali non sempre in grado di garantire standard enologici di alto livello.




Castello di Cigognola Barbera La Maga 2015

















Bertè & Cordini Oltrepò Pavese Rosso Sabion 2016






Cordero San Giorgio Pinot Grigio Katari 2019

Bruno Verdi Bonarda Possessione di Vergombera 2022








Oltrepò Pavese DOC
L'Oltrepò Pavese è stata la vera e propria cantina storica del Nord Italia. Questa splendida regione a sud del Po, tra dolci colline argillose e calcaree di origine marina, si è sempre distinta per la grande capacità produttiva, tanto da inclinare, per lunghi e infausti decenni, più alla quantità che alla qualità, affidandosi a cantine sociali non sempre in grado di garantire standard enologici di alto livello.
Oggi la situazione è nettamente mutata, e l'Oltrepò sembra tornato allo spirito di quell'arenaria locale di tremila anni fa, in cui si è ritrovato inciso un grappolo d'uva. I vitigni tradizionali sono la Croatina, la Barbera e l'Uva Rara, uve particolarmente ricche di profumi suadenti e avvolgenti, che si amalgamano ottimamente nei vini-simbolo della regione: la Bonarda, spesso frizzante e beverina, e il Buttafuoco, più severo e austero, sovente pepato e ammandorlato.
Sugli scudi anche la recente sperimentazione su numerosi bianchi, dal Riesling al Moscato, e soprattutto in grande spolvero la perla del vino pavese: il Pinot Nero. Un vitigno nobile e difficile che qui si è acclimatato perfettamente, assumendo una veste potente e sincera in rossi di grande personalità, oppure un abito d'incredibile eleganza negli spumanti metodo classico.
Metodo classico che in Oltrepò non solo ha meritato una denominazione a parte (che è persino DOCG), ma soprattutto racconta di un Pinot Nero sia in purezza sia in uvaggio con lo Chardonnay, capace di regalare calici perfettamente equilibrati e irresisitibili sin dal colore, rivelando il territorio come uno degli indiscussi e più convincenti poli spumantistici italiani, patria privilegiata dei Blancs de Noirs.