Paese di destinazione:
Italia
Lingua
CARRELLO
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Coppo

Coppo

Coppo è una delle aziende storiche di Canelli, perla del vino astigiano e piemontese in generale. Moscato, quindi. Ma anche, e soprattutto Barbera. In casa Coppo, cantina Patrimonio UNESCO dell'Umanità...

Anno di fondazione1892
EnologoGianni Coppo, Guglielmo Grasso
Vigneto proprio:54 / ha
Produzione annuale400.000 bottiglie
Paese
Regioni
Uve

Vino di Coppo

8 prodotti
Esaurito

11,90

Esaurito

12,80

Esaurito

37,00

Esaurito

51,00

Esaurito

13,80

Esaurito

15,90

Esaurito

23,50

Esaurito

13,80

Coppo

Coppo è una delle aziende storiche di Canelli, perla del vino astigiano e piemontese in generale. Moscato, quindi. Ma anche, e soprattutto Barbera. In casa Coppo, cantina Patrimonio UNESCO dell'Umanità scavata nelle rocce dei colli canellesi, si respira infatti tutta la storia della Barbera, popolare e nobile al tempo stesso. Cantine scavate a mano nei secoli che oggi collegano due funzionali strutture moderne: la cantina stessa e la villa di famiglia.

Oggi sei membri della famiglia Coppo si dividono tutti i principali ruoli aziendali. Un'azienda che resta artigianale nonostante i numeri in crescita. Una tradizione che lavora all'insegna della continuità con uno sguardo radicato nel moderno. Lo dimostrano l'orientamento al biologico, alla riduzione della chimica in vigna, alla vinificazione separata delle numerose e preziose parcelle.

In casa Coppo la Barbera è un capolavoro. Svetta naturalmente Pomorosso, una vera e propria griffe per la tipologia. Nizza DOCG, quindi dai terreni più vocati a una Barbera verticale e di grande tempra acida, Pomorosso è al tempo stesso tradizionale, per il nerbo, e moderna, per l'affinamento in legno che le conferisce struttura e morbidezza fruttata. Tipica e da pasto, vera tradizionale, è l'Avvocata, scoppiettante e dinamica, ottima per pasteggiare tutti i giorni. Il cru Camp du Rouss regala la Barbera "di mezzo": solo un anno in barrique per un sorso croccante e, insieme, di grande personalità.

Il resto della gamma non è da meno. Tra i bianchi si distingue il Monteriolo, uno Chardonnay "alla borgognona" ma con cenni schiettamente piemontesi. Da non sottovalutare i metodo classico, spumanti su cui Coppo rappresenta una punta di diamante in regione, specie da uve Pinot Nero. E poi Moncalvina, il Moscato d'Asti. La tradizione interpretata col giusto sprint di freschezza e sapidità.

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